FERNANDO MASONE
di
Mario Collarile
Ho conosciuto Fernando Masone nei banchi di scuola del Liceo Classico
di Benevento negli anni ’50; veniva a scuola ogni mattina col pulman dal
suo paese natale Pesco Sannita.
Era un compagno sereno e coraggioso e la sua serenità e il suo coraggio
lo hanno accompagnato in tutta la sua lunga e prestigiosa carriera di
Servitore dello Stato, entrato in Polizia nel 1963.
E’ stato, tra l’altro, il Capo della squadra mobile di Roma negli anni ’70;
gli anni dei sequestri di persona, tra i quali il più eclatante quello di Paul
Getty jr; gli anni degli attentati sanguinosi delle Brigate Rosse con il
sequestro e l’assassinio di Aldo Moro; gli anni del terrorismo nero e
dell’infiltrazione della mafia siciliana nella capitale; gli anni nei quali
Fernado Masone, concluse operazioni che portarono all’arresto di noti
terroristi come i brigatisti rossi Valerio Morucci e Adriana Faranda e il
neofascista Pierluigi Concutelli.
E’ entrato nella Criminalpol a fine anni ’70.
E’ stato il Capo della Polizia Italiana negli anni ’90, gli anni delle
imprese della “Banda della Uno bianca” un’associazione criminale,
composta in gran parte di poliziotti corrotti, responsabile di tantissime
rapine, di 24 morti ed oltre 100 feriti. La presenza di agenti di polizia
nella “Banda della Uno Bianca” creò all’epoca sconcerto nell’opinione
pubblica e serio imbarazzo nella Polizia italiana, ma, sotto la direzione di
Fernando Masone e grazie ad una minuziosa indagine interna, alla fine la
banda fu sgominata e tutti i componenti furono arrestati.
Sempre sotto la sua direzione si registrarono gli arresti di Felice Maniero,
capo della famigerata “Mala del Brenta”; furono eseguiti gli arresti di
mafiosi, tristemente famosi, come Giovanni Brusca e Michelangelo La
Barbera.
In un momento di grande instabiltà politica la sua ricetta è stata di
“massima attenzione al territorio” e la sua parola d’ordine è stata:
“prevenzione”; fu così che diresse la “Operazione Primavera” che
restituì legalità alla Puglia, che era preda di contrabbandieri assassini che
sfidavano e uccidevano i finanzieri con le auto-ariete.
In quel periodo burrascoso tra gli arresti eccellenti figura quello di Licio
Gelli, il Maestro della Loggia Massonica P2.
E’ stato dal 2001 Segretario Generale del CESIS, che all’epoca esercitava
funzioni di coordinamento dei servizi segreti italiani.
Una dura e lunga malattia nel 2003 attaccò la forte fibra di Fernando
Masone, che fino all’ultimo non smise mai di servire lo Stato.
Il Presidente del Comitato parlamentare di controllo dei Servizi Segreti,
Enzo Bianco, rese “omaggio ad un uomo vero” ricordando che pochi
giorni prima del decesso Fernando Masone, nonostante fosse “già al
culmine di una dura malattia, sopportata con grande dignità, … aveva
voluto riferire, con la consueta competenza e puntualità, al Comitato
parlamentare … sulla situazione del terrorismo.”
L’Italia gli tributò a Roma i funerali di Stato in forma solenne nella
Basilica di Santa Maria degli Angeli, gremita dalle più alte autorità; dal
Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi al Presidente del
Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi.
Il Capo della Polizia Gianni De Gennaro, che gli era succeduto, con
queste parole gli diede l’estremo saluto: “Fernando Masone ci ha
lasciato dandoci l’ultima lezione di serenità e di coraggio”.